lunedì 4 giugno 2012

L’energia di un temporale

Per dare un esempio della quantità di energia che genera un fenomeno meteorologico,  Francesco prese in considerazione un fenomeno ricorrente che si verifica molto spesso alle nostre latitudini temperate: un temporale sulla Pianura Padana, di quelli che nel mese di agosto avvengono quasi quotidianamente.

«La pioggia cade da un’altezza media di almeno 4.000 metri», continuò Francesco, «ed è facile capire che portare una tonnellata di acqua dal livello del mare a tale altezza richiede una notevole quantità di energia. Se calcoliamo la quantità di acqua che cade al suolo durante un temporale di media intensità, possiamo renderci conto dell’energia che entra in gioco in un evento che accade molto frequentemente».  Anche lui aveva preparato un file in “power point”, in esso aveva scritto alcuni dati climatici, contornati da alcune foto del Centro Meteorologico di Pratica di Mare.
«Dai dati meteorologici d’archivio, che si possono consultare accedendo al sito del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, vediamo che durante un temporale, neanche molto intenso, della durata di circa un’ora, possono cadere tranquillamente 20 millimetri di pioggia. Consideriamo che un temporale sulla Pianura Padana può interessare con molta facilità un’area grande quanto la città di Milano, diciamo almeno otto chilometri di raggio.


Con un semplice calcolo matematico, possiamo vedere che un millimetro di pioggia distribuito su una superficie di un metro quadrato, corrisponde ad un litro di acqua, su un chilometro quadrato corrisponde a un milione di litri d’acqua, ovvero 1.000 metri cubi.

Una superficie circolare di 8 km di raggio corrisponde ad un’area di 200,960 chilometri quadrati. Moltiplicando questo valore (200,960 kmq) per 1.000 (metri cubi), per 20 (20 millimetri di pioggia anzicchè 1 mm), otteniamo la cifra di 4.019.200 metri cubi di acqua, caduta nell’area di Milano, nel corso di un temporale, che dura circa un’ora.

Per dare un’idea di questa quantità, considerando che un’autocisterna può pesare al massimo 45 tonnellate e quindi trasportare circa 30 metri cubi di acqua, occorrono ben 133.973 autocisterne per trasportarle. Considerando infine che un’autocisterna è lunga circa 12 metri, se esse venissero messe in fila in un’autostrada, una dietro l’altra, formerebbero una coda lunga 1.608 chilometri, oltre la distanza tra Milano e Reggio Calabria.

Possiamo renderci conto dell’energia di un temporale, considerando questa enorme quantità di acqua e supponendo che l’energia sia stata impiegata solamente a trasportare l’acqua dal suolo fino ad una quota media di 4.000 metri».



È un brano del libro di Alfio GIUFFRIDA, "L'anno del Niño ", Editore: Aracne. Si può acquistare in libreria, oppure on line, sul sito della casa editrice: http://www.aracneeditrice.com.

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